Un punto di ritrovo che permette a noi studenti di parlare, chiacchierare, sparlare, ma anche di mostrare di cosa siamo capaci e fino a dove il nostro degrado può arrivare.
Gli argomenti vanno dai più banali ai più assurdi: interrogazioni, vestiti, partite, professori “carogne”, cotte varie, … chi più ne ha più ne metta.
Se solo i muri dei bagni potessero parlare… fortunatamente non succede!
Uomini e donne: due modi distinti e caratteristici dell’andare in bagno.
Da una parte la finezza degli uomini “Ueh raga, vado un attimo in bagno che se no vi tocca pulire”; dall’altra il bisogno costante di una accompagnatrice per le donne “Tesoro mi accompagni in bagno, vero?”.
Diversa è anche l’idea di bagno.
Per le ragazze: luogo di restauro del viso. Entrano acqua e sapone, escono che sembra debbano andare ad una sfilata di Versace.
Iniziano a tirare fuori da una trousse minuscola ombretto, mascara allunga ciglia, mascara piega ciglia, mascara colora ciglia, … in poche parole il bagno si trasforma in Sephora.
Gli uomini, molto più maturi: fanno quello che devono fare ma soprattutto progettano cosa compiere in classe, dove poi possono essere idolatrati dai compagni e fucilati dai professori.
Due mondi paralleli. Per entrambi, però, è il momento di sfogo, di rinfrescarsi, di liberarsi di tutta l’acqua bevuta durante la lezione per cercare di trovare la calma.
E iniziano le conversazioni più assurde.
La scuola tra le nostre chiacchierate non può mancare.
Alla semplice domanda “Allora, la verifica come è andata?” si materializzano stereotipi di studenti che almeno una volta nella vita si sono incontrati.
Lo sfaticato: “Mah, come vuoi che sia andata: ieri ero stanco perché l’altro ieri ero stanco perché il giorno prima ho fatto un’equazione che per altro non mi è venuta. Quindi sai durante il compito ero un po’ stanco.”
Il secchione odioso, che neanche suggerisce durante il compito e anzi gode a vederti disperato “Come al solito una meraviglia, ho saputo tutto alla perfezione… o raga 6 fogli protocollo ho scritto eh e mi sono pure trattenuto”. E allora ti sorge spontanea la domanda “Ma Einstein perché sei ancora qui a scuola?”
Il secchione ansioso “No no no no, non ne parlate che mi viene l’ansia, lo sapete”. Poi arriva a casa e scopre come minimo di aver preso 10.
Il rassegnato “Intanto: un 5 in più non fa la differenza, se mai mi alza la media”
Il matematico “Allora se ho sbagliato 5 risposte del primo esercizio, ma ho risposto bene alle altre 4 e se proprio mi va bene ho fatto giusto quello facoltativo, forse arrivo al 7”. Peccato che abbia un 6 scarso in matematica.
Quello che “Si ma”: “Se non avesse chiesto la prima, la quarta, la quinta, la sesta, la ottava domanda allora sarebbe andata bene”. E con la calma più assoluta si risponde “E io ieri avevo studiato, pensa che stupido”
Come dimenticare il ragazzo che si affida alla fede: inizia a girare per la classe con un rosario in mano, la testa bassa borbottando “Ti prego Gesù aiutami tu, ieri ho studiato proprio tanto ma tanto ma tanto… e dammela sta sufficienza, no?”.
Insomma, dove c’è un lavandino girano più personaggi che in una commedia di Pirandello. Non sono “In cerca d’autore” però, ma alla ricerca di un confidente, di un suggerimento per i compiti, di una spalla su cui piangere.
Ma non ci si ferma qui: ragazze pazze per la moda, esperti di calcio, amici scrocconi…
e tu, ti riconosci in uno di questi personaggi? No?
Non temere, i WC…ni di bagno non finiscono qui…STAY TUNED!
Federica Sra
Il BlogNotes SaFa è un progetto di «cittadinanza attiva».
La redazione è composta da studenti della scuola. Dei Licei, per ora. Crescerà.
Sono gli alunni della scuola che si sono incontrati, hanno appreso le tecniche di scrittura per il web; hanno imparato i trucchi delle fotografie e della post-produzione di immagini; hanno preso atto che esiste una legge e una deontologia proprio perché esistono abusi e pericoli che si possono evitare.