Qualcosa su cui riflettere

Siamo davvero tutti uguali?

Matilde Lanteri Sterza

Siamo davvero tutti uguali?
Abbiamo davvero tutti pari opportunità?

“Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto.”                                                                                                                                                                  Oscar Wilde

Viviamo in un mondo dove sono più le volte in cui si cade in errore per mancanza di informazione, o mala informazione, che le volte in cui si riesce a conversare pacificamente e senza incongruenze.

Uno degli esempi più comuni è l’argomento femminismo, argomento assai sensibile e delicato, a maggior ragione se si parla con una donna e non si conosce tutta la sua storia.

Il termine femminismo viene definito dall’enciclopedia Treccani come movimento rivendicatorio per i diritti economici, civili e politici delle donne[1].

In pochi conoscono l’esatta definizione e lo scopo di questo movimento; le donne “fondatrici” sono arrivate al punto di organizzarsi perché stanche di essere succubi di un sistema profondamente maschilista; il loro è stato un grido d’aiuto che ha avuto una cassa di risonanza mondiale.

Ormai, purtroppo, molti uomini pensano che le donne vogliano rovesciare la situazione e acquistare un ruolo preminente nella vita sociale. Affermare ciò è sbagliato poiché uguaglianza (o eguaglianza) non significa superiorità. Uguaglianza significa che i due sessi hanno pari diritti, doveri e opportunità[2]; arrivare ad un punto di uguaglianza tra generi non significa essere del tutto uguali, perché ovviamente non si potranno annullare tutte le differenze, come, per esempio, quelle fisiche. Alle donne, però, non interessa la diversità fisica, bensì la differenza delle opportunità: queste sono stanche di sentirsi inadatte o poco qualificate per un lavoro e non accettano più di scegliere tra la famiglia e la carriera. Una donna può essere al contempo madre, moglie e donna in carriera senza dover rinunciare a  niente.

È brutto sentirsi dire: “Ci scusiamo, ma lei non è qualificata per questo lavoro” solo perché alla domanda “vorrebbe dei figli?” la risposta è stata affermativa. È terribile doversi vestire e pensare ai commenti che si potrebbero ricevere, soprattutto se si vogliono indossare dei semplici jeans e una maglietta.

Molti pensano che attualmente le donne possano fare tutto, siano libere, ma non è del tutto vero. Rispetto a cento anni fa, quando il primo movimento femminista nacque, le donne possono fare molto di più, ma non tutte e non tutto.

Basti pensare al fatto che molti paesi hanno dovuto introdurre normative che regolassero la presenza di volti femminili in enti governativi e politici.

Purtroppo, alcuni paesi sono ancora arretrati dal punto di vista dei diritti femminili, come quasi tutti i paesi sottosviluppati o in via di sviluppo. Fanno eccezione paesi già sviluppati nel Medio Oriente, come Turchia e Arabia Saudita… così vicini, ma così lontani dal punto di vista di uguaglianza.

 

Noi vorremmo solo non essere più giudicate per tutto, noi vorremmo solo poter essere libere di scegliere cosa fare sempre, noi vorremmo solo poter essere noi stesse.

[1] https://www.treccani.it/enciclopedia/femminismo/

[2] https://www.treccani.it/vocabolario/uguaglianza/

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