C’è vita oltre la scuola

Saper fare la nostra parte

Silvia Familiari

COS’È L’ECOLOGIA?

Prima di agire concretamente per contrastare il cambiamento climatico, è necessario analizzare e comprendere il significato del termine “ecologia”. Questo fu introdotto nel 1866 dal biologo tedesco Ernst Haeckel e deriva dalla parola greca oikos, cioè casa. L’ecologia è dunque la scienza che studia il luogo in cui si vive, la Terra, e tutti gli equilibri che la regolano; tuttavia, negli ultimi anni il termine ha ampliato il proprio significato, includendo anche la sensibilità ambientale da cui derivano le scelte etiche che si dovrebbero compiere quotidianamente.

SI PUÒ CAMBIARE?

Assolutamente sì! Il cambiamento deve avvenire e noi ragazzi abbiamo il compito di portarlo avanti; sono le piccole modifiche e i piccoli miglioramenti che, alla lunga, produrranno effetti positivi. Per questa ragione, lamentarsi del cambiamento climatico senza agire concretamente è del tutto inutile. Dunque, smettere di finanziare realtà come quella della plastica usa e getta è sicuramente un buon punto di partenza, considerando il fatto che l’Italia è il secondo paese per utilizzo e spreco di plastica monouso. Per ovviare a questo problema, occorre dunque cercare di ridurre la quantità di plastica che compriamo abitualmente, provando a utilizzare con maggior frequenza sacchetti riutilizzabili, borracce, contenitori non usa e getta, shampoo e balsamo solidi, e cercando di non acquistare alimenti con un packaging non riciclabile.

Tuttavia, bisogna sottolineare come la produzione di plastica non sia una cosa da demonizzare in assoluto e eliminare completamente: bisognerebbe solo prestare più attenzione al riciclo di questo materiale. Il problema, infatti, non è l’utilizzo, ma cosa si decide di fare dopo, poiché, se la plastica fosse correttamente riciclata, ora non esisterebbe nell’Oceano Pacifico un’isola di rifiuti delle dimensioni che variano dai 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km²! È dunque necessario che i leader mondiali – non solo di paesi del cosiddetto “primo mondo”, ma anche di paesi in via di (vorticoso) sviluppo e del “terzo mondo” – trovino soluzioni comuni e regole ferree da rispettare.

Un altro punto su cui c’è bisogno di discutere è il fast fashion, il fenomeno per cui ricchissime multinazionali di stati europei e americani, a scopo di lucro, aprono fabbriche in paesi poveri asiatici e africani. Tralasciando l’aspetto etico e le condizioni misere dei lavoratori, a livello di inquinamento queste industrie hanno un impatto ambientale altissimo, poiché la sovrapproduzione di vestiti finisce nelle discariche (solo nel 2014, negli Stati Uniti, sono finiti in rifiuti 10.46 milioni di tonnellate di vestiti), creando così un enorme spreco di materie quali cotone e fibre sintetiche come nylon e poliestere. Il peggio è che la produzione di nylon genera ossido d’azoto, un gas a effetto serra 300 volte più potente del biossido di carbonio. Infine, sia il poliestere che il nylon, se lavati in lavatrice, si rompono e ciò porta all’immissione di microplastiche nei nostri sistemi idrici. Questo fenomeno, del quale ancora non si conoscono le reali implicazioni, è dovuto al fatto che gli abiti economici si rompono più facilmente di quelli di alta qualità.

 

INNOVAZIONI … ANCHE A SCUOLA

Sebbene il nostro istituto si ancora lontano dall’essere ‘plastic free’, finalmente iniziano a nascere piccole iniziative più ecosostenibili. La prima tra queste è sicuramente l’introduzione di una borraccia col logo della scuola distribuita a ogni studente, per ridurre il consumo delle bottigliette di plastica usa e getta acquistabili ai distributori automatici. Perché questo è importante? Perché ciò significa iniziare a trasmettere uno stile di vita più consapevole e responsabile, che partendo dall’alunno si estende poi alle famiglie e agli amici.

Bisogna preservare la Terra e prendersene cura, poiché è la nostra unica casa; per questo motivo, dobbiamo impegnarci a diventare consumatori consapevoli.

 

Vuoi approfondire la tematica del fast fashion?

https://truecostmovie.com/learn-more/environmental-impact/

Vuoi approfondire il marketing dietro alla produzione della plastica?

 https://www.plasticseurope.org/it/resources/market-data

Il BlogNotes SaFa è un progetto di «cittadinanza attiva».

La redazione è composta da studenti della scuola. Dei Licei, per ora. Crescerà.

Sono gli alunni della scuola che si sono incontrati, hanno appreso le tecniche di scrittura per il web; hanno imparato i trucchi delle fotografie e della post-produzione di immagini; hanno preso atto che esiste una legge e una deontologia proprio perché esistono abusi e pericoli che si possono evitare.

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Giulia Fortunato