Letteratura è vita

O muori da scrittore, o vivi abbastanza a lungo da diventare aforisma

Edoardo Valente

O muori da scrittore, o vivi abbastanza a lungo da diventare aforisma.

Questo articolo è rivolto a tutti coloro che non lo leggeranno, specialmente coloro che non lo leggeranno proprio perché è un articolo, e leggere un articolo richiede tempo.

Non aspettarti inutili e insopportabili paternalismi (non è questo il mio obiettivo), caro non-lettore: vorrei dirti perché questo articolo ti riguarda e perché proprio il fatto che non lo leggerai mai lo rende interessante.

Il mondo di oggi è rapido, rapidissimo, frenetico, inarrestabile: non fai in tempo ad abituarti alla moda del momento che già è stata superata, eclissata, dimenticata. E fin qui, la fiera delle banalità.

Milan Kundera nel suo romanzo La lentezza ci mostra una formula matematica esistenziale: “Il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.”

Sai perché questa equazione – oltre a essere più che mai veritiera – funziona? Perché è breve, è un aforisma, o come li chiameremmo oggi, uno slogan. Tu non hai tempo di leggere, comprendere e assimilare un pensiero complesso, perciò io ti fornisco una formula: semplice, veloce, immediata.

Ti faccio un esempio. Qualche giorno fa, l’11 novembre, c’è stato il bicentenario della nascita di Fëdor Dostoevskij, celebre scrittore e filosofo russo, nonché uno dei più rilevanti romanzieri del XIX secolo. Se non hai mai sentito parlare di lui, giusto per proseguire la fiera delle banalità, in due righe ti è stato fornito il minimo indispensabile per rispondere alla domanda “chi è?” [spoiler: si tratta di appena un millesimo, a dir tanto, di quello che questo autore rappresenta per la letteratura mondiale].

Immagina di essere su Instagram: mentre ti scorre davanti agli occhi un incessante fiume di post, ti imbatti in una citazione di Dostoevskij: tre righe, il nome dell’autore, una foto sullo sfondo. E, dato che sono solo tre righe, le leggi, magari ti piacciono pure, ma sei già passato oltre, non hai letto la descrizione che diceva che era il bicentenario della sua nascita. Sei rimasto sulla superficie.

Ma immagina di andare più a fondo.

Ti fermi e leggi la descrizione, dove impari qualche nozione in più sull’autore, la sua vita e, perché no, le sue opere. Per qualche motivo ti interessa, e allora vai ancora più a fondo, e lo cerchi su Wikipedia, e impari più dettagli sulla sua vita, sul suo pensiero e sul valore delle sue opere. Così decidi di continuare, vai su Amazon, digiti il suo nome e vedi sfilare davanti a te tanti bei prodotti. Ne scegli uno, senza approfondirne troppo la trama, poiché era uno di quelli che la pagina Wikipedia indicava come “più importanti”. Una garanzia a portata di mano, insomma.

Il libro ti arriva a casa, inizi a leggerlo, fai fatica, perché è ostico, e lo abbandoni. Ma dopo qualche tempo lo riprendi in mano e lo concludi, e mentre guardi dentro il libro, dentro il protagonista e i vari personaggi, scopri che in realtà stai guardando dentro di te, scopri che Dostoevskij ti sta scrutando.

Ora, soltanto ora, hai raggiunto il fondo.

Come hai fatto ad arrivarci? Ci hai messo tempo.

Ma non è facile riuscirci, perché oggi quel tempo necessario per andare in profondità non te lo vuole dare nessuno, ti diranno che non c’è, che se non stai al passo ti perdi. E mentre stai al passo con i tempi, mentre corri loro dietro, ti rendi conto di aver perso te stesso per strada.

Leggi questo breve articolo, assimila queste brevi frasi. E datti tempo.

Avrai sempre tempo per andare di fretta.

Se sei arrivato fino a qui, sei già a buon punto, ti sei dato tempo. Immagina di essere come quelli che si sono fermati alle prime tre righe. Immagina di essere come quelli che hanno letto la citazione e sono andati avanti come se nulla fosse, perché nella velocità tutto assume la stessa importanza, una cosa vale l’altra. E gli scrittori, quelli come Dostoevskij, che scrivono libri di ottocento pagine per riuscire a parlare di un singolo aspetto dell’essere umano, non vanno bene per questi tempi. E per essere ricordati e diffusi su larga scala, oggi, sono costretti ad essere condensati, ridotti a poche righe.

Righe che tu, non-lettore, dimenticherai non appena le avrai lette.

Quindi, in questi tempi frenetici, o muori da scrittore, o vivi abbastanza a lungo da diventare aforisma.

Il BlogNotes SaFa è un progetto di «cittadinanza attiva».

La redazione è composta da studenti della scuola. Dei Licei, per ora. Crescerà.

Sono gli alunni della scuola che si sono incontrati, hanno appreso le tecniche di scrittura per il web; hanno imparato i trucchi delle fotografie e della post-produzione di immagini; hanno preso atto che esiste una legge e una deontologia proprio perché esistono abusi e pericoli che si possono evitare.

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