C’è vita oltre la scuola
Beatrice Borgomastro
“La memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza.”
LILIANA SEGRE
Liliana Segre è una donna che, dopo aver affrontato in prima persona la furia scaturita da un’ideologia disumana, non ha smesso di ricordare a tutti ciò che per lei era già indelebile.
Attivista e quarta senatrice a vita italiana, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, combatte affinché ciò che è già successo di sbagliato non accada nuovamente nel presente, tempo in cui le discriminazioni non sono ancora state del tutto debellate.
In un’epoca in cui nessuno voleva più saperne del nazismo, dei campi di concentramento, della guerra, poche erano le orecchie disposte ad ascoltare la sua storia. La società richiedeva a questi reduci dall’inferno docilità e rassegnazione; essi dovevano adeguarsi a un mondo che voleva soltanto dimenticare gli eventi dolorosi appena passati.
Lei ha portato avanti una grande lotta contro questa indifferenza, che ha come esito l’ignoranza del passato, destinato dunque a ripetersi. L’importanza della memoria è spesso sottovalutata, ma affinché ciò che è già avvenuto sia fonte di insegnamento è necessario che il suo ricordo permanga nel presente; soprattutto nel caso in cui questo sia un peso che graverà sulla coscienza della specie umana per sempre.
Liliana Segre ha fondato su questa convinzione la sua rinascita, dopo essere sopravvissuta all’annientamento più totale della dignità umana. Eppure, la lezione non sembra essere stata ancora del tutto appresa; oggi, nel Giorno della Memoria, a distanza di 75 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, cos’è cambiato? Quanto l’uomo è maturato?
La tendenza alla prevaricazione porta alla creazione di divisioni interne, nelle quali il gruppo più forte tende a sopraffare il più debole; probabilmente, però, solo quando sarà superata questa brutalità insita nell’uomo, esso potrà essere considerato davvero umano.
Liliana Segre è uno dei tanti esempi che ci dimostra come, dopo aver perso tutto, anche dopo che quell’ultimo briciolo di umanità viene strappato via senza ritegno, ci si tiene stretti l’unica cosa che ne rimane: il ricordo.
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