C’è vita oltre la scuola
Beatrice Borgomastro
3,2,1… e oltre all’odore di champagne si sprigiona una sensazione di novità e di opportunità. Ogni anno ci si sente nuovi e pronti a ricominciare, e soprattutto a lasciarsi alle spalle, con l’anno vecchio, le cattive abitudini. Quindi siamo tutti fermamente convinti che questo sarà l’anno giusto e che tutti quei buoni propositi che ogni primo gennaio si ripresentano questa volta saranno finalmente portati a temine. Con euforia siamo pronti ad affrontare i lunghi dodici mesi che ci separano del prossimo capodanno; o quasi…
Gennaio: dopo i fuochi d’artificio, che fanno da sfondo al brindisi – anzi, ai vari brindisi – di mezzanotte, il senso di nausea, i mal di testa lancinanti e infine la ripresa dal lungo hangover, per il mezzogiorno del primo dell’anno, con la mente ancora un po’ annebbiata, ci si rende conto che quella che sembra una nuova era, con tutta la speranza che si porta dietro, è iniziata. Quindi, il proposito per questo mese di rinascita, non può non essere quello di riprendersi dalle feste natalizie e continuare a ripetersi che probabilmente andare in palestra per smaltire tutti i panettoni e i pandori accumulati nel mese di dicembre potrebbe essere una buona idea.
Febbraio: finito l’interminabile mese di gennaio, che porta di solito pochi frutti – infatti quando arriva l’Epifania, ogni proposito è già stato dimenticato – arriva finalmente febbraio, quel mese che, quando inizia marzo, ti chiedi se sia mai esistito. Ma con quei 28, anzi quest’anno 29 giorni, riesce a raffreddare tutto l’entusiasmo dell’anno appena iniziato. Già un po’ delusi e avviliti, perché ci si rende conto che tutta la buona volontà nell’affrontare i buoni propositi è stata una stupenda illusione, febbraio è il momento giusto per stilare degli obbiettivi ragionevoli e non dettati dalla frenesia dell’inizio dell’anno. Sintetizzerei il buon proposito di questo mese con un incoraggiante “ritenta, sarai più fortunato!”.
Marzo e aprile: non hai neanche il tempo di capire che febbraio è passato che ti trovi a marzo, il mese della primavera…e con lei arrivano prepotenti anche le allergie. Tra starnuti e fazzoletti, ci si sente rinati e, con il sole che spesso gioca a nascondino, anche l’umore è sereno variabile. In questo periodo porta l’ombrello e armati di tanta pazienza: ti serviranno entrambi!
Maggio: è quando arriva il mese temuto da tutti noi studenti che l’ansia inizia a salire e, tutti gli anni, ci si ripresenta un evergreen nell’ambito dei buoni propositi: non procrastinare. Chi di noi non vorrebbe essere più organizzato e non ridursi sempre all’ultimo? Ma una volta giunti a questo punto dell’anno, quando ormai i buoni propositi sono solo un lontano ricordo, inizia la maratona di verifiche e interrogazioni sotto la quale inevitabilmente soccombiamo, pensando a quanto sarebbe bella la vita se i compiti li avessimo iniziati un po’ prima.
Giugno: con la testa ormai in vacanza, e niente e nessuno che ci divide dalle nostre giornate di puro relax in spiaggia, ecco che arriva il momento del proposito che credo accumunerà molte di noi ragazze: non portare tutto l’armadio per una settimana di vacanza. Ma, soprattutto, iniziare a domandarsi se sia realmente utile portarsi al mare la sciarpa (sai, sia mai che nevichi!).
Luglio: il buon proposito di questo mese è continuare a non fare niente proprio come ho fatto a giugno e cercare di capire perché fino a due secondi prima era giugno e tra poco è già agosto.
Agosto: il mese estivo più caldo, passato per la maggior parte del tempo su un lettino sotto il sole con 40° all’ombra. In questo mood di relax, l’unico obbiettivo realistico è diventare un’aragosta e cercare di mantenere un’abbronzatura degna di un beduino per almeno due settimane, per poter riapparire nel mondo civilizzato senza abbagliare nessuno.
Settembre: sembra di essere tornati a gennaio, tutti di nuovo pronti per affrontare l’anno scolastico con le migliori intenzioni. La bolla di questo mondo utopico di perfezione e organizzazione che ci creiamo nei giorni precedenti al rientro a scuola ci appare già del tutto fragile e pronta a scoppiare nel momento in cui rimettiamo piede nella nostra classe. Settembre è il mese della nostalgia, quando sui banchi di scuola la testa è ancora in spiaggia, quando avresti continuato felicemente quel dolce far niente dei mesi estivi, ma sei costretti a darti da fare. Quindi, sognatore, torna con i piedi per terra, la pacchia è finita, prima lo capisci meglio è!
Ottobre e novembre: quei mesi di mezzo che non sanno di niente. L’unico buon proposito per questo periodo dell’anno è cercare di comprendere questo periodo dell’anno. In particolare, analizzare le motivazioni per le quali, in un qualsiasi giorni di ottobre, quando ti svegli ti trovi al Polo Nord, a mezzogiorno sei ai Caraibi e alle 18 è ricominciata l’era glaciale.
Dicembre: fare i regali prima del 24 sera potrebbe essere un inizio nell’elenco dei buoni propositi del mese. Non ridursi all’ultimo in questo caso ritorna, ma sotto altre vesti. Soprattutto per necessità di sopravvivenza e per cercare di vivere al meglio le vacanze natalizie, sarebbe opportuno cercare di evitare tutto lo stress, l’ansia, la frenesia, gli spintoni, le corse alle casse e le guerre per accaparrarsi gli ultimi pezzi, tipici del 23 dicembre, quando quelli che come me si riducono all’ultimo (e siamo tanti), decidono che è arrivato il momento di iniziare a pensare a cosa regalare ai propri amici e parenti. Ci sarebbe un altro buon proposito nella mia lista per l’ultimo mese di dicembre: non ridursi il 30 a decidere cosa fare per capodanno, e sforzarsi di trovare il prima possibile una risposta alla fatidica domanda che, già dal 2 gennaio, ci perseguita tutti: quest’anno che cosa fai a capodanno?
Il BlogNotes SaFa è un progetto di «cittadinanza attiva».
La redazione è composta da studenti della scuola. Dei Licei, per ora. Crescerà.
Sono gli alunni della scuola che si sono incontrati, hanno appreso le tecniche di scrittura per il web; hanno imparato i trucchi delle fotografie e della post-produzione di immagini; hanno preso atto che esiste una legge e una deontologia proprio perché esistono abusi e pericoli che si possono evitare.