C’è vita oltre la scuola
Lavinia Bottero
Un mondo senza musica.
Entro in discoteca e non sento nulla, se non le chiacchiere dei ragazzi.
Accendo la radio in auto e le stazioni mandano solo un rumore gracchiante.
Viaggio in treno e… ma cavolo! Ho dimenticato le cuffiette! E non posso certo sparare note a tutto volume in mezzo alla gente…
Che bel film è uscito l’altro ieri, corro a vederlo! Un attimo però, manca qualcosa: la colonna sonora.
E ancora: perché non dedicare qualche ora all’allenamento in palestra? Mi preparo, pronta a scatenarmi nel ritmo di qualche jumping jack, ma salta la corrente, lo stereo si blocca, e mi fermo a metà di un movimento.
Un mondo senza musica.
Ci hai mai pensato, caro lettore? O meglio, riesci a immaginartelo?
Riflettiamo per un istante sul ruolo centrale della musica nella nostra quotidianità. La vita e il tempo stesso hanno un ritmo costante, i suoni della natura hanno una certa altezza e frequenza; anche le espressioni più banali e semplici, come il pianto di un bambino o il nostro respiro, in fondo, sono musica.
Quante volte ci gettiamo nelle braccia della musica per assecondare il nostro stato d’animo, e quante volte un singolo brano può capovolgere completamente il nostro umore? Siamo giù di morale: scegliamo allora una canzone triste per confermare le nostre emozioni, o ne ascoltiamo una allegra per sentirci meglio. Siamo felici: bastano i primi secondi del brano sbagliato, un battito di ciglia e sentiamo una fitta allo stomaco, il cuore inizia a battere in maniera incontrollabile, e i nostri pensieri si incupiscono. [Ma come??? Allora non sono io a governare in maniera assoluta le mie emozioni??? Ebbene, è proprio così!].
E poi, come non far caso alla sua costante presenza? Anche (e soprattutto) il silenzio è musica: un’incessante melodia che spalanca le porte al librarsi dei nostri pensieri. E quando, invece, la nostra mente è libera dai pensieri stessi, allora una canzone prende il loro posto e continuiamo a canticchiarla e canticchiarla fino all’esasperazione (alias: fino a non riuscire a prendere sonno), e fino a quando non si presenta un elemento esterno a distrarci.
Caro lettore, se sei arrivato fino a qui ti pongo un’altra domanda: sei davvero così sicuro che non esistano il teletrasporto e la macchina del tempo? Pensaci un attimo…
“Cosa hai mangiato ieri a pranzo?” “Non me lo ricordo!”
“Mamma mia, here we go again!” (da leggersi canticchiando): scommetto che sei andato indietro fino al momento precisoin cui hai ascoltato questo brano, forse per la prima volta, e hai viaggiato fino al luogo in cui ti trovavi al momento stesso dell’ascolto. La musica è padrona dei nostri ricordi e delle nostre emozioni: è difficile trovare un pensiero, un’immagine del passato che non siano legati a una melodia. Una macchina del tempo, appunto.
O ancora, non è incredibile come il testo di una canzone, dal nulla, possa dimostrare di conoscerci perfettamente, a volte persino meglio di noi stessi, e ci aiuti ad esprimere ciò che a parole non riusciamo a dire? E questo perché musica è magia, musica è libertà, musica è salvezza, musica è vita. Quando cerchiamo un’amica fedele a cui raccontare i nostri sentimenti e sensazioni, quando cerchiamo una compagna forte a cui rivolgerci e affidarci nei momenti di difficoltà senza paura di un giudizio, lei c’è ed è lì per noi. E, posso assicurare, mai ci tradirà.
La musica è un’arte e un dono prezioso che dobbiamo tenere caro e coltivare, e, soprattutto, che non dobbiamo mai sottovalutare.
Perché, come disse Nietzsche, la vita, senza musica, sarebbe un errore.
Il BlogNotes SaFa è un progetto di «cittadinanza attiva».
La redazione è composta da studenti della scuola. Dei Licei, per ora. Crescerà.
Sono gli alunni della scuola che si sono incontrati, hanno appreso le tecniche di scrittura per il web; hanno imparato i trucchi delle fotografie e della post-produzione di immagini; hanno preso atto che esiste una legge e una deontologia proprio perché esistono abusi e pericoli che si possono evitare.