E dopo…?

Ansia da università? Qui non troverai la verità!

Giulia Fortunato e Gaia Sala

Ansia da università? Qui non troverai la verità!

“Che cosa ti piacerebbe fare da grande?” ci chiedevano quando eravamo piccoli, e – diciamocelo –con quale fermezza e tranquillità d’animo rispondevamo: “La principessa! L’astronauta! Il calciatore!” (Gaia per lo meno desiderava diventare veterinaria, Giulia invece un unicorno).

Ci mancano molto quei momenti spensierati e ricchi di sogni, ma la realtà, a oggi, è ben diversa: arrivano i diciott’anni (che età meravigliosa, escludendo il fatto che ci troviamo nel pieno di una pandemia mondiale), dovremo affrontare la maturità, prendere la patente…insomma, non vi è mai fine alla sofferenza. Infatti, dulcis in fundo, bisogna anche scegliere la facoltà universitaria da frequentare il prossimo anno. E così, in ordinari pomeriggi post-studio “matto e disperatissimo”, possono venire fuori conversazioni del genere…

 “Scegliete quello che vi piace” ci dicono tutti, come se fosse la decisione più semplice del mondo: ma come dar loro torto, dopotutto stiamo solo pianificando il lavoro che faremo per il resto della nostra vita, no?!

 “Fare un lavoro per il resto della propria vita?” A momenti non si capisce più che giorno sia, figuraci programmare la propria vita.

 – E infatti, a distanza di circa tre mesi dalla fine della scuola, siamo ancora in alto mare: l’indecisione, l’ansia, la paura ci accompagnano mano nella mano verso la scelta che definirà la nostra esistenza, con cui daremo un senso alla nostra vita, con cui costruiremo una famiglia, poi dovremo scrivere il testamento con l’eredità da lasciare ai nipoti…

– Ok, stop, ricalcolo. Prima di tutto: calma!

Inizio col dire che io ai miei nipoti non lascio un bel niente, dato che avrò sudato per guadagnarmi da vivere e lo stesso lo dovranno fare loro!

 – Ma se tu non hai manco scelto il lavoro da fare!!

 – Questi sono solo minimi dettagli e direi anche trascurabili…Però, dato che la metti sul tragico e sprizzi ansia da tutti i pori, let’s look deeper into things!

 – Siamo ben consapevoli dei mille dubbi che un adolescente possa avere sulla scelta universitaria, ma non è così complicato in realtà. Orsù, chiudiamo gli occhi e pensiamo: “Chi vorremmo essere?”

 – Mah, io ti dico: al momento vedo tutto buio.

 – Dai Giulia un po’ di serietà. Non devi mollare: sarò con te! Abbiamo un sogno nel cuore!

 – Ammirevole il fatto che tu mi sproni cantando l’inno del Napoli! Ma, a proposito: non dicevi che ti sarebbe piaciuto fare la giornalista sportiva?

 – Se è per questo, mi piacerebbe persino andare sulla luna.

 – Si però ricordati: “Non stancarti di inseguire i tuoi sogni perché ci sono sogni che non si stancheranno mai di aspettarti.”

 – Questa perla l’hai tirata fuori da Tumblr?

 – Un buon influencer non rivela mai le proprie fonti.

 – Ci risiamo: lo spirito Ferragnisiaco si è impossessato nuovamente di te.

 – D’altronde, nella vita, imprenditrice digitale no?!

 – Beh, intanto Chiara ogni volta che pubblica un post sui social, guadagna quello che, qualora mi decida a scegliere un lavoro, guadagnerò io in 20 anni. Secondo te: soldi o felicità?

 – Soldi! No aspetta,… sì soldi.

Scherzi a parte, sicuramente bisogna porre in primo piano la felicità, perché se ci si iscrive a una facoltà che non rispecchia i nostri veri interessi, anche se ci assicura un lavoro ben retribuito, possiamo definirci veramente realizzati? Torni a casa e cosa trovi? Sicuramente il portafoglio non sarà vuoto, ma il bicchiere sarà pieno di vino, pronto a compensare i tuoi fiaschi personali.

 – Adesso, non buttiamoci sull’alcol. L’importante è trovare il giusto equilibrio tra questi due concetti. Cerchiamo di rendere onore al liceo classico, estrapolando saggi insegnamenti dai nostri amati autori latini e greci: Orazio infatti recitava “in medio stat virtus”

 – Sì, non dimentichiamoci però che lui stesso affermava “in vino veritas!”

 – Sorvoliamo… alla fine nostra la vita, nostre le decisioni. Nessuno, infatti, può decidere per noi il nostro futuro. Dobbiamo capirlo da soli, guardandoci intorno, allo specchio, ma soprattutto dentro, per capire quali sono le passioni che più ci rappresentano. Esse sono il motore della nostra vita. C’è chi è attratto dai circuiti elettrici, chi dal palcoscenico, chi dalle lettere indecifrabili di un antico manoscritto, chi dal rendere giustizia nel mondo

 In fondo in fondo, infatti, ognuno di noi ha un piano. Magari uno è più sicuro di un altro, ma è semplice il motivo: sta seguendo i propri sogni.

 – Quindi alla fine la chiave del successo è seguire ciò che ci rende veramente felici?

 – Sicuramente è ciò che più conta: molto spesso, infatti, siamo noi stessi a crearci i nostri più ardui ostacoli. Nel momento in cui qualcuno ci chiede “Finito il liceo cosa fai?” ci paralizziamo, ma al posto dell’improvvisa rivelazione dei personaggi tipici di James Joyce, si materializzano mille dubbi: “dove andrò con questa facoltà?”, “riuscirò a guadagnare qualcosa?”, “sarò felice?”

 – Magari si ha paura di condividere i propri interessi e si tengono segreti. Una cosa è certa: nessuno ha il diritto di fermarci o di influenzarci.

 – Effettivamente hai ragione. Devi anche considerare che a diciott’anni è difficile fare i conti con se stessi e scegliere la strada giusta da percorrere. Per esempio, un ragazzo nato in una famiglia di imprenditori si trova davanti a un bivio: portare avanti l’attività dei genitori o il proprio sogno?

Questo genera sicuramente paura nella persona…

 – Ma paura di cosa? Se fai quello che ti piace non lavorerai nemmeno un giorno.

 – E se non trovi quello che ti piace e sbagli?

 – Pazienza (Ndr: leggerlo con cadenza piemontese). Cadi, ti rialzi e ricorda: un rimorso è meglio di un rimpianto.

 – Hai ragione: per quanto difficile sia raggiungere un obiettivo, non bisogna mai scoraggiarsi. La determinazione è la chiave della nostra vita.

 “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni “. E se non si sogna da ragazzi, quando potremmo farlo?

 – Non per dire, ma ogni volta a colazione vedo questa frase sulla confezione dei Pan di Stelle e questo ci fa capire dove va a finire questa conversazione…

 – Ho capito, va: passami i biscotti!!

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